Pari opportunità: come fare di se stessi un ‘brand’ autentico

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“La commissione regionale Pari opportunità sta cercando di intervenire attivamente per aiutare, soprattutto le donne, a superare le difficoltà che si sono moltiplicate in una fase di crisi economica e sociale come quella attuale. E lo facciamo attraverso iniziative di sostegno concrete. Per questo abbiamo messo a disposizione di tutti gli interessati questo momento di riflessione sul ‘self brand’, cioè sull’investire su se stessi. Ricorrendo all’aiuto di numerosi esperti, vogliamo approfondire come si fa a costruirsi un’immagine utile nel mondo professionale e come la si può difendere”. Così la presidente della commissione Pari opportunità Rosanna Pugnalini ha spiegato i motivi che hanno portato all’organizzazione del seminario che si è tenuto questa mattina in palazzo Panciatichi. “Selfbrand, come fare di se stessi un autentico brand – Come, quando e perché costruirsi una brand reputation efficace”: questo il titolo dell’evento, un momento di confronto per fornire strumenti pratici e strategie per creare, posizionare al meglio la propria immagine professionale e difenderla.

Dopo l’intervento di Rosanna Pugnalini, al microfono si sono alternati Donatella Rampado, autrice del libro “Selfbrand l’Evoluzione” (Franco Angeli Editori); Stefania Salardi, giornalista e speaker di  Radio Deejay, addetta ufficio stampa di Press&Personal Communication; Emanuela Lodolo, socia e web brand manager dell’Agenzia Artémida srl; Gloria Bacchetta, amministratrice delegata di Sales People, società di Head Hunting; Michele Pansini, avvocato.

Ognuno ha affrontato la questione della “brand reputation” dal suo ambito di specializzazione. “Il mio libro – ha spiegato Donatella Rampado – è pensato per le start up, per le donne che aprono una nuova attività e  per quelle che devono reinserirsi nel mondo del lavoro. Ma non solo: curare la propria immagine e reputazione serve moltissimo anche a coloro che hanno una professione stabile, una cosiddetta posizione di comfort, perché il mondo cambia rapidamente; e ai potenti, i cosiddetti inattaccabili che invece possono essere attaccati molto facilmente e cadere in un attimo, soprattutto con l’avvento dei social”.   Fondamentale, oggi, un buon posizionamento sul web, come ha sottolineato Emanuela Lodolo. “Come prepariamo con cura ogni dettaglio prima di un incontro importante, così dobbiamo curare la nostra immagine on line, essere coerenti e credibili. Una buona reputazione digitale ha un valore aggiunto. E ricordarsi che se le chiacchere dopo un po’ si dimenticano, su internet tutto rimane. Un passo falso si paga”. E come difendersi quando si viene attaccati? “Ci sono due diritti che possono essere tutelati: diritto a integrità morale e diritto a integrità personale, sia in ambito civile che penale – ha detto l’avvocato Michele Pansini -.  Un tempo la diffamazione aggravata per eccellenza era quella a mezzo stampa, oggi la giurisprudenza sta iniziando a trattare la diffamazione a mezzo social”.  E’ importante inoltre, anche se non si è un personaggio pubblico, sapersi relazionare con i media istituzionali. Stefania Salardi ha spiegato “che tutti, oggi, possono essere messi in condizione di tenere al meglio un intervista, o di fare un comunicato stampa efficace”. E, infine, quali strategie adottare per farsi scegliere dagli Head Hunters, i cacciatori di teste che cercano personale per le aziende? E’ semplice, risponde Gloria Bacchetta:  “Le strategie migliori sono l’onestà e la trasparenza. Qualità di cui più nessuno parla, ma è così. L’obiettivo non è farsi scegliere, ma farsi scegliere da quell’azienda specifica, e proporsi in maniera chiara aiuta molto. Bisogna avere presente che noi non facciamo selezione, ma ‘matching’, cioè accoppiamo candidati e aziende con le caratteristiche che meglio si sposano”.

Fonte: gonews.it